di Giacomo Sartori
Un amico poeta
filosofo radicale
scrive che la scienza
è venduta al capitale
nonché serva
di ideologie padrone
queste sono verità astratte
lui non scava negli occhi
di questi apostoli
avidi di scoprire
non coglie nei tremiti delle narici
la feroce obiettività
l’integrismo democratico
(l’agone pari a pari
lo scettro alle teorie più citate)
le crociate imparziali
contro l’angoscia del disordine
(nei suoi versi
- se non nei saggi atarassici -
non alligna
una stessa tenzone?)
la monastica dedizione
le corvè ingrate
saranno anche ingenui
ma chi non lo è
sempre meglio
della condiscendente scaltrezza
di letterati certificati
pratici di marketing
e critici cosiddetti militanti
(ben ben macerati
in accademici livori)
chi non è venduto al capitale
chi non officia un’ideologia
(o anche due)
Su uno sperone di roccia e vento
intinto nel cielo scuro
David boccoli d’oro
mi ha mostrato
i fiorellini carnivori
leggeri e cruenti
(il loro problema
è la fame di azoto
mi ha spiegato)
così in alto
la decomposizione va a rilento
neanche parlarne di oligocheti
c’erano da stimare
i rododendri e i ginepri nani
e da campionare i marciumi
per le esegesi genetiche
di batteri e miceli
(Bibiana la brasiliana
li coltiverà però
nelle vintage capsule Petri:
un tocco quasi snob)
Scendendo a valle
Brad il gigante
folle e buono
ha raccolto
i funghi allucinogeni
non ci si può sbagliare
ha detto
sulle patacche delle vacche
e con quella forma
possono essere solo Psilocybes
Brad non beve alcolici
ma prende altre cose
lo dice lui stesso
agganciandoti gli occhi
secondo Lucas
dotta chioccia in cattedra
elvetica suonatrice di tromba
è un allievo strano
nessuno lo voleva nel suo laboratorio
e invece non ha causato esplosioni
non ha violentato nessuno
fa quello che deve fare
e anche bene
Dopo la liturgica doccia
bevevamo vino regionale
marezzando di profano
(pedisseque quotidianità
e frivolezze quasi blasfeme)
le diatribe ecosistemiche
confortati che le variabili
fossero sotto controllo
o insomma parametrabili
un rosario di cause e effetti
un esercizio di raziocinio
(adoriamo e santifichiamo
le significatività statistiche)
la vita l’aveva vinta
sulle putrefazioni
e i dissolvimenti di senso
trionfava la laica religione
in un tripudio di equazioni
e fuzzy logic
(certo restava il problema dei fondi
per gli isotopi del berillio)
io come sempre a mezzo
mimetizzato apostata
alieno da tanta integrità
avido di sintonie
più impalpabili
e purezze più pure
(orfano di trascendenza?)
incapace di riassumermi
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in:
La laica religione (2/2)